terça-feira, 11 de dezembro de 2012

Pensando...

Era da un po' che non mettevo piede all'Universita' del Western Cape. Usavo prendere questo treno con Berber la quale ora non lavora piu' li'. Un bellissima giornata qui a Cape Town. L'estate e' arrivata. 33 gradi oggi. Ammi e' qui' con noi questa settimana frequentando il corso per insegnare musica prima di tornare nuovamente a Maputo e poi nella sua terra natale ad Heiti. Heidi e' tornata da Hermanus. Si laurea Sabato prima di ripartire per il Canada, per le feste di Natale. Mi sono alzata presto stamattina. Ancora non sono del tutto guarita dalla tosse che ho da quando sono tornata dal Mozambico. Ho preso un chapa per la stazione. Ho comprato un biglietto per Unibell, terza classe a 7.50 Randes e corso per raggiungere la plattaforma numero 20. Camminavo velocemente in senso opposto alla massa che era appena scesa dal stesso treno che avrei preso in pochi minuti. Noto dei militari e alcune guardie di una compagnia privata di sicurezza ( in Sud Africa alla polizia dello stato si sono aggiunte negli anni varie compagnie private il cui lavoro e' sorvegliare da strade pubbliche, palazzi, centri commerciali, ospedali e chi piu' ne ha piu' ne metta). I militari e le guardie parlavano con il sorriso sulle labbra con delle donne che vendono frutta e verdura sui binari. Parlavano in Xhosa (quella lingua che fa tutti gli schiocchi in bocca....). l'uniforme militare fa sempre un certo effetto in tutte le parti del mondo e non certo per eventi positivi, per questo la calma con cui la scena avveniva mi ha lasciata curiosa. Certo non capivo la lingua che parlavano, ma i gesti e le espressioni sulle loro facce erano alquanto gentili. Con i pochi anni in Africa ho imparato ad osservare il potere delle grande 'MAMAS AFRICANE' ...nella loro rabbia come nei loro sorrisi. In Sud Africa, come in Mozambico e in tanti altri Paesi Africani intere famiglie sopravvivono e vivono grazie al 'mercato informale'. Questo significa che padri, mogli, giovani e ragazzini, molte volte anche bimbi vendono per strada di tutto. Da scarpe, abbigliemento, utensili, cose per l'igiene. Molte volte a prezzi irrisori, molto piu bassi. Vendono in piccole baracche ma anche per strada. Ora....queste donne fanno parte della massa di persone che lavora in questo modo in Africa e non solo. C'erano quattro grandi Mamas con bimbi piccoli. Vendevano mele, banane, patatine, noccioline..il tutto in contenitori di plastica tirati da buste di plastica o in carrelli della spesa Ora...da qualche anno a questa parte, le politiche per la sicurezza pubblica dall'America all'Europa, dall' Africa all'Asia si sono irrigidite. E anche a Cape Town il 'ripulire' le strade dalla gente 'scomoda' e che fa 'delinquenza' e' una delle priorita', specialmente nelle zone ricche della citta'. Ecco perche i militari e le guardie stamattina 'ripulivano' i binari della stazione. Osservo queste donne e i loro bambini o nipoti. Bambini con delle magliettine cosi piccole che le loro pance erano di fuori. 2012. Combatto per avere un salario decente dopo tanti anni di studio, esperienze lavrative. Mentre milioni di persone ancora vendendo frutta e verdura per sfamare intere famiglie e bambini. L'Apartheid e' finito legalmente 20 anni fa. Molti Sudafricani avevano sperato in una nuova vita. Invece molti e molti soffrono ancora nelle stesse condizioni di 20 anni fa. Sono le 8.35. Il treno si ferma a Unibell. Cammino in direzione dell'Universita'. Ho voglia di scrivere.

sábado, 8 de dezembro de 2012

Waht is this for? Who is all of this for? Trapped in consumerism!

If this is the end of the world....this must be one of its signs!!! Saturday morning in Cape Town. 8th of December 2012. Thousand of people on the streets. It looks like all the world has decided to spend holiday here. I wake up with a strange feeling of doing something (strange Tina....mhmhm you are lying!!!). I need to buy some canvas to paint and meet Nicholas at the new Superette in Woodstock. Brent gives me a ride to the Biscuit Mill, an open market where all Cape Townnians and tourists have breakfast on a Saturday morning. I observe and observe. Cape Town has become addictive to design, fashion, or maybe it has always been. At the Biscuit Mill there is a concentration of designers that I lost my count. Shirt designer, shoe designer, dress designer, jewellery designer, food designer, cake designer, pizza designer, sandwich designer, chair designer.............. It is almost a decadency!!! Everybody need to design something to be on truck. I look around and there is a variety of food and food and food that you cannot decide what you can really eat, what you would like to eat,what is healthier and not. Quantity quantity quantity..... And suddenly I think to the crisis the world is undergoing. There is no money, more poor people are increasing....however other still continue to spend so much money!!! 1000 R. for a leather bag!!! What for? 500 R. for a ring!!! What for? 1000 R. for a shirt!!! What for? 350 R. for a smally thingie of leather!!! What for? 250 R. for a old crane!!! What for? Like Brent's father says ....this is stuff for white people. Only white people can spend thousand of rent to buy a stupid crane to hung on the wall at home!!! Or black middle class. I notice a rush to buy things, to eat things, to consume things.... WHAT FOR? and Who is all of this for? We complain about poverty.... oooo poor one...ha cannot afford, she cannot eat.....poor kid.... what do we really do then? Then there are other among us who does not even bother to think about! No consciousness at all! The other does not belong to us, to me...so why bother? It is windy on a Saturday morning in Cape Town. Summer has almost arrived. I heard the world is going to end soon. Other say we are going to confront a big change. I am just sad to see this massive crowd of people....I walk away. It is better to walk home! My skirt flies with the wind. ... I feel imprisoned in this world!!!

quarta-feira, 5 de dezembro de 2012

Un sogno realizzato....keep going!

Quando nel 2006 lasciavo la fredda Londra per trasferirmi in Danimarca e poi alla volta del continente Africano, avevo in mente solo un pensiero: il sogno di lavorare nell prigioni in quel continente! Nella mia mente ancora molto 'Europea' il continente Africano era composto da un solo Paese: l'Africa. Sarebbero dovuti passare ancora alcuni anni per veramente capire la diversita' del continente Africano. Ma in quel momento non importava molto cosa fosse l'Africa veramente, l'obiettivo era arrivarci. E a tutti i costi! Pagando, lavorando sodo, vendendo giornali per strada, costruendo e ristrutturando scuole e case. Dovevo arrivare li! E non ero l'unica! Altri hanno seguito il mio percorso e molte volte come ancora oggi ci si incontra. Sempre! Andare in Africa come volontaria e lavorare nelle prigioni in Africa per i diritti umani dei reclusi erano situazioni nettamente differenti. La prima dopotutto non cosi difficile....la seconda.....beeeeee...bisognava ripetere all'Universo (unica religione a cui credo) che il mio sogno era quello e io lo avrei realizzato. Dopo l'esperienza da volontaria in Mozambico.....ecco...d'ora in poi l'Africa sarebbe stata il Mozambico, ristretto i suoi confini ad un solo Paese: il MOZAMBICO. Insomma dopo l'esperienza da volontaria, in cui avevo osservato la realta', la gente, le situazioni era necessario un taglio netto verso la strada del sogno. Questa volta direttamente al fulcro. Ed eccomi a praticare come avvocato nelle prigioni della citta' di Maputo. Non capivo quanto sarebbe stato importante, vitale direi, quella pratica per il futuro che arrivava, le cui acque avevano cominciato a scorrere non si sa dove. Jenuario era stato scarcerato dal giudice grazie alla mia superbia quasi, non mollando sino a che non fosse fuori. Tra lacrime, lo avevo visto in differenti squadre della polizia, dove era stato incarcerato per una rissa per strada. Erano gia passati tre mesi da quell'incidente e lui era ancora dentro. Sino al trasferimento nella prigione centrale della citta. Quando dopo vari tentativi e attese e attese la giudice lo libera......ancora non sapevo quanto importante sarebbe stata quell'esperienza. Parto, decido di lasciare il Mozambico. Nel frattempo avevo viaggiato un po'. L'Africa che conoscevo in Europa ora aveva altri nomi e altri paesaggi, diversi l'uno dall'altro. Il Botswana, Lo Zambia e il Sudafrica. Ancora avrei fatto la 'gavetta' ..prima di arrivare all realizzazione del mio sogno....un Master in Criminologia presso l'Universita' della Citta' del Capo. Due anni di sacrifici (positivi verso la direzione giusta! Non avevo mai messo in dubbio neanche uno di quei sacrifici!!!! Ne' il non avere una lira bucata in tasca, il camminare ore e ore perche gli unici risparmi che avevo li avevo persi con il clono della carta......ne' il mangiare pane e formaggio praticamente tutti i giorni....il contare gli spiccioli per riuscire a comprare i kili di pane necessari per vivere un mese!!!...ma questa e' un'altra storia!!!). Nel frattempo mi nutrivo di libri, di sapere, di conoscenza. Rintanata giorno e notte all'Universita'. Prendevo l'ultimo autobus disponibile la sera e la mattina ero li' prestissimo! Studiare studiare e leggere......in Inglese, in Portoghese....in tutte le lingua che potevo! Stavo anche costruendo la mia autostima e l'avere fiducia in me...Avrei preso questo pezzo di carta che mi mancava per entrare in quelle prigioni e lavorarci attivamente e non solo vitidando passivamente come avevo fatto fino a quel momento. La ricerca per il mio Master e' stato l'inizio.....Aver ottenuto l'autorizzazione per fare la ricerca sulle condizioni dei detenuti e il loro accesso alla giustizia...ottenuto in sole 3 ore. Un lavoro intenso senza dormire molto, solo il necessario. Un mese di soddisfazioni, di pianti ancora ad ascoltare le storie tristi di quanti finiscono in prigione senza essere 'criminali'. Torno dal Mozambico in Sud Africa energica...mancavano solo 2 mesi all stesura della tesi....25 mila parole da scrivere e poi....tutto sarebbe cominciato sul serio. Il 23 Febbraio consegno la tesi e comincia un anno di grande lavoro...un progetto contro la tortura nei centir di detenzione in Mozambico e la chiamata per andare a insegnare Diritto Penitenziario all'Universita' a Maputo, lo scorso Ottobre. Oggi quasi 2013 realizzo un sogno, solo sulla soglia di quella porta che ho sempre cercato, perseguito e amato aprirsi. Il 'lobolo' fatto dai miei studenti e' stato quell'entrare in quella porta! Solo nell'universo........solo lottando per quello che si vuole. Solo comunicandolo, con parole, fatti, azioni e gesti.....in una sola direzione ...quella del sogno!!!!!!!