sexta-feira, 18 de maio de 2012
Piu'/Meno!
Siamo tutti alla ricerca di una soluzione. Al corso di Vittimologia appena concluso a Dubrovnik, in Croazia, dove ho presentato il mio lavoro sulla giustizia in Mozambico, parte del Master in Giustizia Criminale concluso all'Universita' di Cape Town in Sud Africa, mi chiedevano quali sono le soluzioni da attuare ai problemi della gistizia in Mozambico.
Professor Nztengue ribatteva: Siamo tutti alla ricerca di terminare qualcosa, il dolore, le guerre, la poverta', ma come diceva Louk Hulsman, uno dei prominenti abolizionisti del sistema penale:ritengo, per vivere e progredire abbiamo bisogno di problemi e quindi di dolore.
Ascolto mia madre e mio padre parlare e lamentarsi della crisi costante e ascendente che l'Italia sta attraversando. Al dolore che tutto cio' sta portando, ai suicidi di uomini, padri e mariti che stanno perdendo il ruolo di 'chi porta il salario in casa'. Un potere forte, specialmente nella tradizione cattolica e patriarcale Italiana. Un dolore che non si vuole accettare, ne' vivere.
Le societa' hanno avuto uno sviluppo eccessivo. Quando parlo di sviluppo non mi riferisco solo al fatto positivo (forse) di aver luce in casa. Ma anche a quello negativo per cui abbiamo perso il contatto col VERO, con l'importante. Siamo andati un po' troppo oltre, e il pianeta in cui viviamo non puo' supportare tutto questo.
Le crisi economiche mondiali, la mancanza di lavoro, di soldi, di risorse, di mangiare, viene e deriva dall'opposto. Vogliamo di piu', sempre di piu'. L'ultima macchina, il lavoro piu' figho, il lavoro piu' remunerato, il cibo migliore (quale e' veramente? Quello che costa di piu'..mmhhh!), i vestiti, tanti e firmati, piu' elettricita', piu' benzina, piu' piu' piu'.......anche piu' figli (specialmente chi non ne puo' avere).
Invece, il pianeta non puo' darci tutto questo di PIU' e piano piano, forse neanche tanto piano, con violenza o forse senza (ne dubito), dovremmo o saremmo costretti a tornare indietro.
E nel tornare indietro non vedo assolutamente nulla di negativo. Certo per alcuni, molti lo sara'. Per chi non vede altra via di vita che nel di piu'. Chi, invece vive nella parte del mondo dove tutto questo non e' mai arrivato, perche sempre hanno vissuto col minimo necessario (questo concetto in realta' neanche esiste in quella parte del monso) dove il piu' non e' neanche traducibile nelle altre lingue: in molte lingue non esiste la parola SURPLUS.....perche' non c'e' necessita' e possibilita' di conservare. Per quelle popolazioni, la crisi mondiale non sara' neanche annusata.
Mi chiedo perhce siamo arrivati a pensare cosi' oltre...nel piu' delle cose. Una societa' materialista che non vede nel ESSERE nient'altro che AVERE. Io HO, questo e' importante. IO SONO? Dove e'?
Non devo andare lontano. Guardo me stessa, i miei cugini, i miei zii, mia sorella, i miei genitori e amici. Il di piu'.
Quando dopo tanti anni sono tornata nella mia citta' d'origine, tutti, proprio tutti mi hanno chiesto: cosa HAi, hai marito, hai figli, hai una casa hai hai hai!!!! Nessuno mi ha chiesto CHI SEI? CHI SEI?
Non interessa, fa paura chi sei.....e' molto piu' importante COSA HAI!!! E se non hai, non sei nessuno.
Se non hai non puoi essere!!!!!
Mia mamma dice sempre se non hai soldi non puoi viaggiare, non puoi vivere, non puoi.
Sono assolutamente contraria a questo ragionamento. Senza soldi o pochi, i necessari, SONO oggi chi sono.
Ora io osservo, ascolto lamentele, pianti, di uomini, donne. Mio padre mi ha detto: come facciamo a tornare indietro. Come facciamo a non accettare piu' la macchina bella, i vestiti belli, la macchina fotografica, il computer.
C'e' un insegnamento grande che non dimentichero' mai. Viene dalla mia cara nonna Nunzia. Da quando sono nata, ha vissuto nel minimo indispensabile. minima elettricita', minimo riscaldamento, meno vestiti (ancora penso si cuce e ricuce i calzini....quanti anni sono durati quesi calzini). Non ha mai accumulato ricchezza. Per lei. Mai. Quello che ha accumulato con lavori in campagna di anni e anni e' stato diviso tra i suoi figli. Quando oggi sono torntata in quella casa dove ho vissuto anni e anni della mia infanzia e inizio adolescenza, tutto era al solito posto. Non era cambiato nulla. Nulla.
Mia nonna, come molte popolazioni del mondo, la crisi di oggi non la sentiranno. Hanno sempre vissuto cosi.
La soluzione? Mi chiedevano mentre presentavo il mio lavoro. Quale e' la soluzione ai problemi della giustizia di un Paese Africano chiamato Mozambico?
Io non ho soluzione e non chiedetevi la soluzione di come affrontare la crisi.
Chiediamoci come affrontarla.
Il pianeta e'finito, non infinito. E noi anche. La morte arriva non a caso.
Il dolore, la pace, la felicita', le certezze.....quelle sono lo strumento per vivere!
E oggi cominciare a pensare al meno, e non al piu'. mi sembra un giusto strumento.
Meno elettricita', meno immondizia, meno vestiti, meno mangiare, meno lusso, meno computers, meno macchine fotografiche, meno materialita'.
Non vedo nulla di negativo in tutto questo.
Vedo piu' ESSERE, piu' io, piu' tu, piu' noi. E anche piu' dolore, piu' felicita' e piu' pace e piu' certezze. Perche no!!!!!
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